it
en

Deutschland

Italia

España

United Kingdom

United States

Lietuva

L’importanza di un LRF

La caccia si è evoluta drasticamente nel corso della storia dell’umanità. Per migliaia di anni, archi e lance l’hanno fatta da padrone. Legna arsa, pietre appuntite, canne di bambù, viscere di animali: questi erano i materiali che i nostri antenati utilizzavano per creare utensili da caccia, con cui si garantivano il cibo e la sopravvivenza. Molte persone nel mondo continuano a vivere in questo modo. 

Circa 20.000 anni fa qualcuno cominciò a usare i cani per cacciare: cani piccoli per individuare e inseguire selvaggina, e cani di taglia maggiore per trattenere o intrappolare la preda fino all’arrivo del cacciatore. In alcuni paesi praticare la caccia con l’aiuto dei cani resta un’attività molto in voga. In passato anche i cavalli erano compagni di caccia molto popolari, e in alcuni luoghi lo sono ancora. Gradualmente, tuttavia, le armi da fuoco sono diventate lo strumento primario per la caccia, e nel corso del tempo esse sono divenute più potenti, precise e disponibili.

Nella società moderna, la caccia è ormai un’avventura high-tech. Proiettili ad alta velocità, ottiche per ingrandire, visione notturna e imaging termico non sono più soltanto oggetto dei sogni di ingegneri ambiziosi. Ora queste tecnologie sono disponibili per i normali consumatori. Questi progressi non sostituiscono i vecchi metodi di caccia, né tantomeno deve sentirsi degradato chi continua a utilizzarli. Piuttosto queste tecnologie consentono ai cacciatori di collezionare in sicurezza un numero superiore di prede, con colpi più precisi e pochi grattacapi. Con questo obiettivo, aziende come Pulsar hanno spinto incessantemente i limiti del possibile sempre più in là. Volete regolare il vostro fucile con un solo colpo? Pulsar ha la soluzione. Volete abbattere una specie invasiva rapidamente e senza eccessi? Pulsar sa come fare. Volete cacciare in condizioni di assenza di luce? Pulsar vi può aiutare.

Tra le moderne tecniche di caccia, l’imaging termico svetta sopra le altre riguardo a diversi aspetti. La cosa più importante è che non richiede alcuna luce. Dispositivi termici come Pulsar Trail rilevano il calore, non la luce, consentendo ai cacciatori di individuare facilmente la preda in un pomeriggio di sole o nel buio della notte. Elimina anche la necessità di torce elettriche, in modo che si possa rimanere nascosti nella vegetazione durante la battuta di caccia.

Inoltre un numero sempre maggiore di applicazioni continua a essere introdotto: rispetto della legge, medicina, prevenzione incendi, ispezione delle case e altro ancora. Per un vero cacciatore non c’è motivo di ignorare uno strumento potente e vario come il visorre termico.

Tuttavia l’imaging termico non può fare tutto. La sua principale debolezza è che non è possibile determinare la distanza del bersaglio se questi si trova su un territorio che non si conosce. Mi spiego: la percezione della profondità è cruciale per la caccia, e con un dispositivo termico un procione a 75 metri di distanza potrebbe sembrare della stessa taglia di un grosso cinghiale che si trova a 300 metri. Questa discrepanza nella distanza cambia radicalmente la deriva e l’alzo di un colpo. Se però si trova su un territorio conosciuto, il cacciatore avrà familiarità con qualche punto di riferimento e relativa distanza; ad esempio “quella quercia è a 200 metri dal mio appostamento per i cervi, quindi l’animale vicino alla quercia è anch’esso a 200 metri”.

Naturalmente questo è possibile solo se il cacciatore ha una conoscenza approfondita del territorio. Inoltre, senza la percezione della profondità, il solo utilizzo di uno strumento termico porterebbe con sé il rischio di cadute accidentali nella completa oscurità. Un’altra considerazione è che questi strumenti rilevano tracce di calore, e quindi animali a sangue freddo come rettili, anfibi e pesci mostrano tracce simili a quelle dell’ambiente circostante, seppure i loro contorni siano comunque identificabili. A questo punto potreste pensare che i dispositivi termici dopotutto non siano così straordinari, ma con un piccolo accessorio noto come telemetro laser (LRF), essi si posizionano invece al top nel settore della caccia.

Un LRF utilizza un raggio laser – invisibile all’occhio nudo – per determinare la distanza di un oggetto. La spiegazione scientifica è semplice: un raggio laser viene emesso dal telemetro, raggiunge l’oggetto e rimbalza ritornando alla sorgente. Il tempo trascorso tra l’inizio e la fine del tragitto del raggio laser definisce la distanza dall’oggetto, e una lettura digitale viene mostrata sul display dello strumento. Grazie a un LRF si può capire se quella macchia tonda e calda sul vostro dispositivo termico è un cinghiale enorme a 300 metri di distanza, oppure un piccolo roditore distante 50 metri. Gli LRF possono essere utilizzati anche per la caccia con l’arco, e sono sorprendentemente diffusi nel golf, quando è difficile determinare la distanza della buca. Nel caso di Pulsar, ogni LRF è fissato in maniera permanente al dispositivo termico, ed è già allineato con le ottiche.

Molta gente, tuttavia, esita di fronte al costo addizionale di un LRF. Avendo già acquistato uno strumento termico, perché si dovrebbe comprare anche un LRF? È una domanda legittima, e Pulsar conosce la risposta: non dovete. Infatti il Pulsar Trail 2 XQ50 e XP50 sono equipaggiati con un LRF che può rilevare la distanza di un oggetto fino a 1000 metri, più lontano della stragrande maggioranza dei colpi rilasciati da un cacciatore. Il tiratore deve comunque fare attenzione che non si stia rilevando la distanza di un albero, di rami, foglie o rocce che potrebbero trovarsi tra lui e il bersaglio.

Quindi com’è l’esperienza di una battuta di caccia con un dispositivo di imaging termico e un telemetro laser? La risposta è: meravigliosa. Un cacciatore avveduto si può rilassare da un punto di osservazione elevato, come la cima di una collina o un’altana da caccia, prendere in mano il proprio strumento e semplicemente analizzare l’area. Qualunque cosa che emette calore viene chiaramente identificata. A questo punto si utilizza il telemetro per determinare la distanza del bersaglio, e il resto è elementare. Puntare, prendere la mira, sparare. Sebbene il costo iniziale di queste potenti tecnologie possa sembrare elevato, i risultati di anni di utilizzo rendono l’investimento più che giustificato. Un cacciatore può ora ridurre il numero di animali nocivi in sicurezza, da una grande distanza e in maniera etica, o semplicemente collezionare prede secondo necessità.

In conclusione, la gamma Pulsar di prodotti con ottiche di qualità superiore offre ai cacciatori la migliore opportunità di sfruttare la più avanzata tecnologia esistente, e fare al meglio il proprio lavoro.

Source - Sellmark Corporation